István Bába: “Ci sono state molte cose nella vita che ho provato, che mi sono piaciute e che mi piacciono ancora, ma ciò che mi piaceva di più era il processo di creazione di qualcosa. “
István Bába: “Ci sono state molte cose nella vita che ho provato, che mi sono piaciute e che mi piacciono ancora, ma ciò che mi piaceva di più era il processo di creazione di qualcosa. “
Come e perché è iniziata la sua carriera artistica?
Credo che, come per molti di noi, sia stata una necessità piuttosto che una decisione consapevole. Ci sono state molte cose nella vita che ho provato, che mi sono piaciute e che mi piacciono ancora, ma ciò che mi piaceva di più era il processo di creazione di qualcosa. Mi piace vedere un’idea che inizia a materializzarsi e a prendere forma su una superficie piana, che sia tela o carta, non importa. Combatto ogni giorno per questa sensazione, ma anche contro di essa. È come una danza eterna in cui sono stato trascinato senza volerlo, e ora mi sento sempre più sicuro.
Come ha scoperto il suo medium artistico, e perché lo ha scelto?
La pittura a olio è stato lo strumento che mi ha dato la migliore illusione di libertà. Naturalmente ho provato anche molti altri mezzi. Ho giocato con gli acrilici, le matite, il disegno digitale, a volte faccio sculture con l’argilla, ma l’olio su tela è il mezzo che mi dà i risultati che più desidero.
Può parlare del suo processo creativo? Come nascono le sue opere? Quanto tempo impiega, e quando capisce che un’opera è finita?
La maggior parte dei miei dipinti nasce in modo spontaneo. Ho un’idea, prendo appunti per non dimenticarla e il giorno dopo, o quando è possibile, faccio degli schizzi o li metto direttamente sulla tela. A volte cerco delle immagini di riferimento per dare un tocco di realtà anche alle mie idee più selvagge. Credo che un buon dipinto debba ispirarsi al mondo reale, ma può andare oltre e superare i confini in qualsiasi momento.
Sebbene la pittura sia per me un luogo di libertà, dove tutti gli strumenti sono come estensioni di me stesso, sono anche un perfezionista in questo campo e il critico più severo del mio lavoro. Se il quadro non prende la forma che vorrei, lo scarto e ricomincio da capo. È difficile dire quando un quadro è finito: ci sono dipinti che si concludono in poco tempo e altri che non saranno mai finiti.
Chi sono i suoi artisti preferiti? A quali si ispira?
Per me essere un pittore significa non solo concentrarsi sul mio lavoro, ma anche guardare e ammirare le opere di altri artisti. Quando si tratta di arte, mi descriverei come un onnivoro. Mi piace stupirmi di fronte a una bella idea, a una soluzione incredibile, a dei colori indimenticabili, a delle pennellate, ma i miei occhi sono aperti anche a film, musica, teatro e poesia.
Ricerco l’arte e gli artisti in base ai temi e ai progetti che sto sviluppando in quel momento specifico.
Se mi interessa la pittura figurativa, cerco i classici, i maestri spagnoli o italiani. Per le idee più concettuali, guardo sempre a ciò che fanno i miei colleghi artisti o ad alcune figure contemporanee di spicco. Non posso citare un solo artista preferito.
L’ARTISTA
FEATURED WORKS