Francesca Miotto: “La mia ricerca pittorica si pone l’obiettivo di raccontare il rapporto con l’ambiente naturale evocando un mondo che abbiamo dimenticato o forse un’utopia che potremo vivere in futuro.”

 

Di Marco Crispano

Come e perché hai iniziato la tua carriera artistica?

 

La mia carriera artistica è iniziata il giorno in cui ho deciso di iscrivermi all’Accademia di Belle arti di Venezia. 

Prima dipingevo unicamente nel mio tempo libero poiché ho avuto un percorso professionale diverso basato più sulla sicurezza di avere un lavoro piuttosto che sulla mia predisposizione artistica. Non c’è stato errore più grande.

È arrivato un momento in cui ho sentito l’esigenza di ascoltare me stessa e iniziare a fare quello che ho sempre desiderato.

Due anni fa, poco dopo essermi  diplomata, ho aperto il mio studio a Mestre, città dove vivo.

 

Come hai scoperto il tuo mezzo e perché l’hai scelto?

 

Ho sempre voluto dipingere con i colori ad olio come i grandi maestri del passato. Una volta provati non li ho più abbandonati: la versatilità e la brillantezza che hanno mi permettono una maggiore libertà espressiva.

 

Puoi parlare del tuo processo creativo? Come nasce il tuo lavoro? Quanto tempo ci vuole? Quando sai che è finita?

 

Fondo immagini e disegni alterando la trama della realtà al fine di creare scenari irreali, distopici. È un processo molto istintivo e inconscio. Inizio scegliendo da un archivio di fotografie scattate durante i miei viaggi o nella vita di tutti i giorni, frame di pellicole cinematografiche che mi hanno particolarmente colpito e talvolta immagini trovate in rete.

Questa prima fase è generalmente quella che mi richiede più tempo: se ho chiaro quello che voglio ottenere posso dipingere un’opera in pochi giorni ma non è sempre così.

Una delle questioni più importanti  per me è rappresentata dalla scelta del colore perché riflette l’intenzione di quello che voglio comunicare. Spesso i miei dipinti sono volutamente monocromatici per enfatizzare un determinato stato d’animo.

 

Chi sono i tuoi artisti preferiti? A quali ti ispiri?

 

Se parliamo di pittori quelli che mi hanno sempre affascinato sono Peter Doig per le atmosfere magiche che crea, Hurvin Anderson per la freschezza e per i temi trattati ispirati alla natura e al concetto di double consciousness, Kay Donachie per l’uso del colore e David Hockney in generale per l’approccio che ha alla pittura.

In realtà ciò da cui veramente traggo ispirazione sono libri e vecchie pellicole in bianco e nero.

Per il progetto che sto portando avanti in questo periodo importanti sono state le letture del Signore delle Mosche di William Golding, Il sussurro del mondo di Richard Powers, Sapiens. Da animali a dei di Yuval Noah Harari e in particolar modo La caduta del cielo di Davi Kopenawa, che mi ha fatto rivivere le atmosfere del mio viaggio nella foresta colombiana.

 

 

THE ARTIST

portrait
Nome: Francesca Miotto
Professione: Pittrice

FEATURED WORKS

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