Jingyan Ding: “Il gioco tra reale e illusorio è esattamente l’atmosfera che cerco di creare nel mio lavoro.”
Jingyan Ding: “Il gioco tra reale e illusorio è esattamente l’atmosfera che cerco di creare nel mio lavoro.”
Come e perché hai iniziato la tua carriera artistica?
La mia pratica artistica è strettamente legata all’ambiente in cui vivo. Man mano che invecchiamo e le nostre circostanze cambiano, cambiano anche i nostri campi magnetici e induzioni. A ogni fase della vita, ho incontrato diverse guide, e il mio stato mentale è cambiato di conseguenza. Tutto è in uno stato di cambiamento, e solo vedendo attraverso l’essenza delle cose possiamo mantenere la pace interiore e integrare questa consapevolezza nelle nostre creazioni.
Per me, l’arte è una reazione istintiva. All’inizio, il mio lavoro era pieno di passione, ma dopo continue fasi di auto-nirvana e riflessione, il mio lavoro ha gradualmente assunto una nuova espressione. Spero di mostrare l’impermanenza del mondo attraverso le mie opere e di esprimere la mia comprensione dell’origine del mondo. Toccare il subconscio collettivo mi permette di risuonare con il pubblico a un livello più profondo.
Come hai scoperto il tuo medium e perché lo hai scelto?
Ho scelto la pittura a olio come mio medium principalmente per la sua elevata malleabilità e potenziale espressivo. La consistenza stratificata e la fluidità dei colori a olio mi consentono di trasmettere emozioni e pensieri complessi attraverso pennellate delicate e transizioni cromatiche ricche. Ciò che mi attrae particolarmente della pittura a olio è la sua capacità di rendere luce e ombra in un modo che evoca una sensazione simile a “fiori in uno specchio, luna nell’acqua,” un’estetica di stampo zen. Questo gioco tra reale e illusorio è esattamente l’atmosfera che cerco di creare nel mio lavoro.
Puoi raccontarci il tuo processo creativo? Come nasce il tuo lavoro? Quanto tempo impieghi per creare un’opera? Quando sai che è finita?
Il mio processo creativo è prima di tutto guidato dal mio stato mentale attuale, in sintonia con il flusso naturale interno. La natura gioca un ruolo vitale nel mio lavoro. Osservando i cambiamenti del mondo naturale, riesco a percepire l’energia dell’universo e a risuonare con essa. Il concetto taoista di “armonia tra cielo e uomo” mi ricorda che l’umanità e la natura sono intrinsecamente connesse, ed è in questa armonia che trovo il fondamento per la mia arte.
Inoltre, mi ispiro al principio taoista del “wu wei” (non azione), cercando uno stato di creazione senza sforzo, dove il mio lavoro fluisce naturalmente. Combinato con la saggezza buddista, questo mi permette di mantenere calma e equilibrio interiore, entrando in uno stato creativo in cui le cose si sviluppano secondo il loro tempo.
Il tempo medio che impiego per completare un’opera è di circa uno o due mesi. Durante il processo, cerco quel momento in cui “è sufficiente”. Quando sento che aggiungere anche solo un’altra pennellata disturberebbe l’armonia, mi fermo. Questo senso di “sapere quando fermarsi” si allinea alla filosofia taoista, raggiungendo il punto di equilibrio che immagino per ciascuna opera.
Chi sono i tuoi artisti preferiti? Quali quelli che ti ispirano?
Ammiro molti artisti le cui opere mi interessano profondamente e mi ispirano. Tra questi, apprezzo particolarmente i lavori di Lianzhang e Mariko Mori. I loro stili artistici e le loro filosofie mi hanno influenzato e fornito ispirazione. Attraverso la loro arte, trasmettono idee ed emozioni che mi hanno aiutato a scoprire nuovi modi e possibilità di esprimermi nelle mie creazioni.
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